Loreno Sguanci

ANNI ’70: La scultura per la fruizione e l’uso

Chiave di lettura

“Da alcuni anni Loreno Sguanci propone singolari strutture in legno, la presenza delle quali nel contesto, svariato ed ipotetico della scultura italiana, è indubbiamente assai caratterizzata … Intanto, se pur sono poste ai margini dello spazio, vi sono notevolmente contrastanti, innanzitutto nella loro possibilità di autosorreggersi, di autopuntellarsi diciamo, sulla parete, che, nei casi più clamorosi e imponenti, occupano o tendono ad occupare quasi per intero. Infatti questi oggetti strutturati nell’ortogonalità dello spazio cubico dei nostri consueti ambienti architettonici introducono un elemento di modificazione e complicazione, inserendo altre presenze prospettiche. Tanto più che questi oggetti strutturali sono in se stessi trasformabili. Cioè le possibilità del loro autosostentamento, del loro autopuntellarsi alla parete, secondo antiche pratiche artigiane d’equilibrio sapiente e quasi magico nel controllo a volte spettacolare del gioco delle tensioni, quelle possibilità dicevo sono dunque diverse, così da suggerire una gamma di eventualità formali di presentazione (diciamo pure di autopresentazione, se non di autorappresentazione plastica dell’oggetto). I quali oggetti strutturali che Sguanci propone hanno chiaramente una loro evidenza araldica..; fortemente colorati come sono in alcune parti (cromatismo elementare tuttavia, rosso, o giallo, o verde, in rapporto sempre, in quanto segni strutturali, alla fisicità strutturale del legno grezzo a vista), e sempre simmetrici come prepotentemente si esibiscono. …. La sua scultura (e virtualmente i suoi disegni, e particolarmente i disegni a libro) è un’occasione nello spazio. E voglio dire “occasione” con piena coscienza di un carattere di transitorietà e circostanza. Gli oggetti di Sguanci per monumentali che siano infatti si smontano, come le piccole strutture a libro (“da biblioteca”), come quella sorta di disegni (ma poi in realtà non lo sono più) che si offrono a libro anch’essi, come due schemi di molteplici virtuali suggestioni spaziali. La scultura di Sguanci …. Impone una fruizione-uso, piuttosto che una contemplazione distratta. E forse si potrà avvertire in ciò anche un principio di critica concettuale alla scultura tradizionale.“

Fortunato Bellonzi

Tratto da:
Sguanci trame di segni/Loreno Sguanci anni ’60, Edizioni Museo Omero, 2005 Loreno Sguanci, Ottagono , UCAI, maggio 1969

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